Settembre e febbraio per Milano sono mesi di grande lavoro e ingenti indotti. Sono le due settimane della moda milanese (rispettivamente si presentano le collezioni primavera/estate e autunno/inverno dell’anno successivo), due degli eventi più importanti dell’anno, a portare un traffico di auto, operatori, imprese, turisti. Il centro città è congestionato, i taxi sono sempre occupati, si formano serpentoni neri di NCC in sosta lungo i marciapiedi e stilosi fashion victims, abbigliati e accessoriati di tutto punto, fanno la spola tra una sfilata e l’altra, tra un party e un happening. Ma quando Milano è diventata una delle Big Four della moda internazionale? Nel 1935, quando all’estero il successo era tutto per Salvatore Ferragamo, nasce a Torino l’Ente nazionale della moda italiana, con l’intento di promuovere la moda italiana all’estero. A Firenze, nel 1951, si tiene la più importante manifestazione di moda mai esistita fino ad allora in Italia: il First italian high fashion show, una vetrina di abbigliamento e accessori dei migliori atelier e stilisti italiani. A partecipare sono selezionatissimi buyer e giornalisti americani, già abbagliati dagli abiti delle dive del cinema, che all’epoca vestivano sorelle Fontana o sartoria Caraceni. Dopo qualche edizione della manifestazione fiorentina, a cavallo tra gli anni ‘50 e i ‘60, erompono le sfilate in Italia. Firenze diventa la culla della moda boutique, quella prodotta in piccole sartorie e destinata agli atelier di famiglie alto-borghesi. A Roma ci si occupa dell’haute couture, mentre a Torino e Milano si confeziona il prêt-à-porter.

Poi le cose sono cambiate. Radicalmente. Due gli avvenimenti che hanno contribuito all’evoluzione di Milano in capitale della moda. Prima il miracolo economico: a Milano prendono casa i principali editori italiani (Mondadori, Rizzoli, Rusconi). La sinergia che si attiva tra media e moda plasma la seconda, che da industria manifatturiera diventa industria culturale. Poi il ’68, quando il modo di vestire diventa manifesto politico, affermazione sociale e strumento di protesta. La rivoluzione studentesca diventa oggetto di saggi sociologici e protagonista delle riviste di moda del tempo.

Oggi la moda a Milano è parte integrante del tessuto cittadino. Non solo durante la Milano Fashion Week, nelle vetrine, per le strade della città. A celebrarla e farne conoscere storia e mito ci sono gli archivi, digitali e fisici, in cui è possibile tornare indietro nel tempo e immaginarsi di partecipare a sfilate d’epoca.

Rinascente Archives

La Rinascente è uno dei simboli dell’avanguardia milanese e ha una storia indissolubilmente legata alla città. Nel 1865, due ragazzi di Lodi, Ferdinando e Luigi Bocconi, hanno una piccola bottega di tessuti e abbigliamento in via Santa Radegonda, in pieno centro storico. Il negozio macina e dopo solo un anno servono oltre cento collaboratori esterni per il confezionamento di abiti pronti per uomo. Un mercato difficile da avviare, perché all’epoca non ci si omologava, ma in qualche modo i Bocconi riescono a riscuotere un certo successo. Da qui in poi è tutta una volata, come i tempi richiedono. Nel 1870 aprono in Porta Nuova i Magazzini Livornesi e sette anni dopo tornano in centro, allestendo l’albergo Aux Ville d’Italie, poi ribattezzato Alle città d’Italia, il primo grande magazzino italiano che ricalca le orme di quelli europei. Realizzano cataloghi illustrati e vendono le loro confezioni per corrispondenza. I loro affari si spostano a Genova, Torino, Palermo e Trieste. A Roma, nel 1887, palazzo Chigi diventa dirimpettaio di un nuovo edificio dedicato esclusivamente alla vendita di abbigliamento e accessori per uomo e donna. Il 22 ottobre 1889, viene inaugurata la nuova sede a Milano, progettata dall’architetto Giachi. Di fianco al Duomo, 2300 metri quadrati di superficie per sei piani illuminati da oltre 400 lampade. I milanesi varcano l’ingresso senza indugi, attirati dalle vetrine che riluccicano e dalla grande quantità di abiti e accessori esposti.

Nel 1902 Ferdinando Bocconi fa costruire un’università da dedicare al figlio Luigi partito nel 1896 per l’Etiopia come corrispondente e giornalista e disperso. Sì, proprio quell’ateneo che è diventato poi il più prestigioso in Italia e uno dei più riconosciuti al mondo. I fratelli Bocconi hanno incarnato perfettamente la figura del self-made man, hanno vissuto in corsa, sempre in movimento, seguendo le correnti, il Liberty, la Belle Époque e il Futurismo. Anche il loro tempo però si è esaurito, e non avendo riferimenti diretti in grado di accogliere un’eredità tanto preziosa, arriva un figlio dell’alta borghesia milanese a mettere le mani sui grandi magazzini Bocconi. Senatore Borletti decide di cambiare nome all’impresa e il suo amico Gabriele, D’Annunzio, risponde con un participio presente: Rinascente. Ed è proprio da qui che ricomincia la storia di un’azienda votata al business ma anche alla cultura. La Rinascente ha sovvertito il modello di vendita (per la prima volta la merce è esposta negli scaffali a prezzo fisso), diventando un esempio di contemporaneità e facendo da traino a tante imprese della grande distribuzione. Ha rivoluzionato lo stile di vita e l’immagine di uomini e donne fino a diventare, negli anni ’60, un’icona e un pilastro del made in Italy. Rinascente Archives è un archivio digitale che ricostruisce attraverso immagini e documenti l’identità aziendale e, attraverso la storia del brand, ripercorre il progresso della società, del costume e dello stile italiano.

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Archivio Storico Fondazione Fiera Milano

La Fiera campionaria di Milano nasce nel 1920 e da subito si impone come vetrina principale dell’industria italiana. Per le aziende l’esposizione in Fiera era l’occasione per mostrare l’ottimo risultato finale di un lungo processo di lavorazione. In particolare per il settore tessile la Fiera è stato un trampolino di lancio.

Già nel 1924 la Fiera dedica in esclusiva un padiglione alle presentazioni delle collezioni prêt-à-porter italiane e dell’alta moda francese. E il padiglione è il Teatro della Moda alla Fiera di Milano, che nel nome rappresenta il modo in cui le collezioni venivano presentate all’epoca, staticamente e frontalmente nel centro del palco. Le passerelle arrivano dopo, negli anni Trenta, quando le indossatrici sfilano su pedane sopraelevate davanti al folto pubblico della Campionaria. Nel 1936, l’Ente nazionale della moda sostiene la Fiera nell’apertura di un altro padiglione riservato al tessile e all’abbigliamento, mentre fino all’inizio della guerra i padiglioni delle aziende Rayon, Vesta, Snia viscosa, De Angeli Frua espongono il meglio della propria produzione, orgoglio del regime.

Nel Dopoguerra, con la rinascita e lo sviluppo di diversi comparti di impresa, la moda non trova spazio sufficiente alla Fiera Campionaria. È in questo momento che nascono le prime manifestazioni specializzate del settore, atte a promuovere la produzione di alta qualità di piccole e medie imprese. Negli anni, cresce sempre di più il successo degli stilisti italiani e le rassegne richiamano in Fiera operatori del settore e stampa specializzata. Ecco come la Fiera ha contribuito attivamente alla popolarità della moda made in Italy e dato una spinta verso l’affermazione di Milano come palcoscenico dei più importanti eventi legati al mondo del fashion. Nel cospicuo Archivio storico di Fondazione Fiera Milano, fotografie, documenti e riviste offrono un viaggio a ritroso nel tempo, raccontando la storia e l’evoluzione della moda italiana.

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Archivio Storico Touring Club Italiano

57 velocipedisti, tra cui spiccano le figure di Luigi Vittorio Bertarelli e Federico Johnson, l’8 novembre 1894 costituiscono il Touring Club Ciclistico Italiano. L’idea è quella di diffondere i valori ideali e pratici del ciclismo e del viaggio. Nel 1895 propone la realizzazione delle prime piste ciclabili, due anni dopo arrivano i cartelli stradali turistici. Nei primi anni del ‘900, con l’avvento dell’automobile, l’interesse del Touring si sposta su tutte le forme di turismo e l’associazione diventa un’istituzione nazionale. Nel 1902 esce Attraverso l’Italia, una raccolta di fotografie del paesaggio. A seguire pubblica la prima carta turistica e stradale d’Italia, nascono le arcinote Guide Rosse. Durante il fascismo cambia nome: diventa CTI (Confederazione turistica italiana), per volere del Duce che non digeriva quel “club” anglosassone. La seconda guerra mondiale frena gli spiriti, spazza via ogni cosa. Ma nel Dopoguerra il Touring è animato dalla voglia di rinascita dell’associazione e del Paese intero, a cui contribuisce creando nuove indicazioni di servizi, opere d’arte, itinerari e impianti turistici. Organizza le vacanze collettive e ricomincia dalla produzione di guide, riviste e cartografia. Negli anni Sessanta e Settanta il Touring è un traino per lo sviluppo del turismo in Italia. Oggi il suo obiettivo è ancora quello di diffondere e sviluppare un turismo sostenibile, promuovere la conoscenza e la tutela del patrimonio culturale e del paesaggio attraverso varie iniziative come il progetto Bandiere arancioni: nato nel 1998, certifica i borghi eccellenti dell’entroterra per la loro qualità turistico-ambientale. Oppure Aperti per Voi, iniziativa tramite cui migliaia di volontari tengono aperti e rendono fruibili decine di luoghi di cultura altrimenti chiusi al pubblico.

Se questa storia è nota ai più, è doveroso dire in questo contesto che il Touring ha raccontato anche la moda e il suo cambiamento. L’Archivio Storico raccoglie una miscellanea di materiale prodotto o acquisito fin dalla sua fondazione, i cui temi spaziano ben al di là del viaggio in senso stretto. Centinaia sono le fotografie che hanno illustrato alcuni articoli della rivista fin dall’inizio del ‘900. Per spiegare alle signore quale fosse l’abbigliamento più adatto per la bicicletta o per una gita in montagna, per esempio. È negli anni Cinquanta e Sessanta poi, con l’affermazione dell’alta moda, che la rivista riserva uno spazio esclusivo all’argomento, illustrato da immagini e foto inviate dagli uffici stampa di varie case di moda. Fotografie che costituiscono un altro inaspettato tassello delle tematiche dell’archivio.

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