Un museo a cielo aperto, caratterizzato da una distesa di 170 antenne del Centro Spaziale “Piero Fanti” disseminate nei 370.000 mq della Piana del Fucino. Qui, all’ombra dei salici, si trova il Museo di Telespazio ad illustrare le tappe principali e i traguardi della storia dell’ Azienda e dell’Industria spaziale italiana.

Fondato nel 1986, il Museo conserva strumenti e apparati che raccontano l’evoluzione delle telecomunicazioni via satellite e quelle tecnologie di settore che offrono, ancora oggi, un decisivo contributo per migliorare la vita nel nostro Pianeta. Sono esposti circa 50 beni tra, oscilloscopi, antenne, generatori di segnali, postazioni mobili e diversi tipi di multiplex. Un luogo simbolico perché da qui, nell’estate del1969, le antenne di Telespazio contribuirono a trasmettere le immagini del primo uomo sulla Luna.

Accanto al Museo, nel paesaggio lunare creato dalle parabole in fila, si trova un reperto storico, testimone di un’altra grande conquista della tecnologia: la poppa con l’elica e il timone della nave Elettra, a bordo della quale Guglielmo Marconi effettuò, a partire dal 1923, importanti esperimenti di radiopropagazione a onde corte. In questa distesa pianeggiante, cielo e mare sembrano ricongiungersi.
La nave costruita nei primi del Novecento, acquistata da Marconi nel 1919, divenne un laboratorio galleggiante. Reperto di guerra, affondata nel ’44 dalle truppe britanniche, venne smembrata e donata a diverse istituzioni scientifiche, culturali e aree portuali tra il Centro e il Nord Italia. Le due sezioni presenti nel piazzale antistante il Museo, sono state donate a Telespazio nel 1978 dal Ministero delle Poste e delle Telecomunicazioni.

Telespazio, azienda del Gruppo Leonardo, offre così un viaggio nella storia della tecnologia, tra lo spazio e le telecomunicazioni, un luogo che è stato protagonista della nascita di Internet: il Museo è una tappa molto interessante, a iniziare da ricercatori e studenti.

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