La Fondazione FS italiane custodisce e gestisce il grande Patrimonio storico delle Ferrovie italiane: costituita il 6 marzo 2013 riunisce sotto la sua tutela un parco di rotabili storici composto da oltre 400 mezzi di cui circa 150 operativi, i fondi archivistici e bibliotecari, i musei di Pietrarsa e Trieste Campo Marzio e le linee ferroviarie un tempo sospese, oggi recuperate ad una nuova vocazione turistica con il progetto «Binari senza Tempo». Un’attività ambiziosa resa possibile dall’incontro tra la Capogruppo FS italiane, RFI e Trenitalia, i tre Soci fondatori a cui si è aggiunto anche il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo nel 2015 come “aderente istituzionale”. La Fondazione opera per valorizzare e consegnare integro alle generazioni future l’enorme Patrimonio storico e tecnico delle Ferrovie italiane, tassello significativo della storia nazionale. Suo scopo è testimoniare l’importanza dei treni come simbolo di progresso e unità nazionale e di stimolarne il recupero in chiave turistica, a vantaggio delle comunità e dei territori italiani. Negli anni sono stati avviati numerosi progetti di recupero che abbracciano la cultura ferroviaria a tutto tondo: la Fondazione non si occupa solo di organizzare viaggi in treno storico, ma anche di raccogliere il materiale documentale negli archivi e di farsi conoscere sempre meglio dal pubblico con visite guidate ai musei e ai siti manutentivi. Gli investimenti, operati dal 2014 in poi, sono stati ripagati dal grande successo di pubblico, che testimonia l’esistenza di un reale interesse per il mondo ferroviario e di questa nuova modalità di turismo.

Il Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa, uno dei più suggestivi musei presenti sul nostro territorio, permette di intraprendere un affascinante viaggio nel tempo tra le locomotive e i treni che hanno unito l’Italia dal 1839 ai nostri giorni, in 180 anni di storia delle Ferrovie italiane. Esso è ospitato nelle officine dell’epoca borbonica del “Reale Opificio Meccanico, Pirotecnico e per le Locomotive”, fondato da Ferdinando II di Borbone nel 1840 in occasione dell’avvio della prima ferrovia in Italia, la linea Napoli-Portici, vero primato dell’epoca. Si sviluppa su un’area di 36mila metri quadrati, di cui 14mila coperti, e si articola in padiglioni e settori in cui è esposto materiale di assoluto valore, tra cui: la riproduzione fedele della Bayard, il treno inaugurale della prima tratta ferroviaria Napoli – Portici del 1839;  la carrozza 10 del Treno reale costruita dalla Fiat nel 1929 per le nozze di Umberto II di Savoia con Maria Josè del Belgio; diverse locomotive a vapore, diesel e elettriche, modellini e plastici, vari oggetti ferroviari tra i quali il famoso plastico Trecentotreni, lungo 18 metri e largo più di 2 che fu realizzato da un ferroviere in oltre 15 anni. Il museo è adagiato sul mare, con il Vesuvio a due passi e una spettacolare vista sul Golfo di Napoli con la veduta delle splendide isole di Capri ed Ischia e della Penisola Sorrentina ed è il più importante Museo Ferroviario in Europa per la storica architettura e la ricchezza dei materiali conservati.


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