Dal 2001 la Fondazione Corriere della Sera custodisce un patrimonio culturale dichiarato di notevole interesse storico dalla Soprintendenza archivistica per la Lombardia fin dal 1976, un prezioso archivio editoriale che oggi può contare sui fondi documentari e iconografici del quotidiano di via Solferino, oltre che delle altre realtà di RCS MediaGroup, come la Casa editrice Valentino Bompiani, la Rizzoli e alcuni fondi fotografici delle testate periodiche.
Questo patrimonio documentario e iconografico, unico nel suo genere, è costituito da quasi 2 km lineari, distribuito su due sedi, in cui sono conservati molteplici e variegati materiali che coprono un arco cronologico che va dal 1876 fino agli anni 2000.
Corpus fondante dell’intero giacimento culturale è l’archivio del Corriere della Sera, che conserva oggi oltre 13.000 fascicoli tra carteggi e documenti amministrativo-contabili, a cui bisogna aggiungere la sezione relativa al prodotto, con più di 3000 volumi delle raccolte della testata e dei suoi supplementi (da La Domenica del Corriere al Corriere dei Piccoli, da La Lettura a Il Romanzo Mensile), oltre 100.000 unità di materiali grafici, legati all’ideazione e alla realizzazione della parte illustrata delle pubblicazioni periodiche, e oltre due milioni di scatti fotografici, in gran parte negativi.
Il progetto culturale portato avanti in questi anni si è arricchito prima con i carteggi redazionali e la documentazione amministrativa delle case editrici Bompiani e Rizzoli, poi con i fondi fotografici acquisiti da Rizzoli negli anni Sessanta, in particolare quelli di Fedele Toscani e Armando Bruni, che contano in totale circa 100 mila negativi su lastra e su pellicola dagli anni Venti alla fine degli anni Cinquanta. Infine, con l’acquisizione dei fondi personali di alcuni celebri e storici collaboratori, da Gaetano Afeltra a Giovanni Cenzato, da Enzo Biagi a Emilio Tadini, da Oriana Fallaci a Fernanda Pivano, da Ugo Guarino a Iris De Paoli.
La grande quantità e varietà di fondi conservati e il complesso delle inscindibili relazioni tra loro rendono evidente il valore di questo patrimonio, messo a disposizione degli studiosi attraverso un database informatizzato creato ad hoc, in grado di offrire una migliore consultazione degli strumenti di corredo, attraverso interrogazioni complesse e trasversali sui vari fondi documentari, arricchite, in alcune sezioni, da immagini digitali visualizzabili insieme ai dati archivistici.
Questo ricco sistema di fonti, il loro incremento costante e controllato e le possibilità di sviluppo futuro con l’acquisizione di nuovi fondi, rendono possibili studi e ricerche che travalicano la pur importante storia aziendale per aprirsi, in ragione dello stretto rapporto da sempre esistito tra vicende del quotidiano e storia nazionale, a più ampie indagini.
In oltre 20 anni di attività l’impegno nella catalogazione degli archivi storici, unito all’intensa attività di valorizzazione sia in campo espositivo che editoriale, ha permesso alla Fondazione Corriere della Sera di costruire un ruolo culturale sempre più rilevante sul territorio e di creare un vero e proprio centro studi sulla storia del giornalismo.