Due fiumi e sette colli. L’eredità del grande impero e il potere papale. Mosaici bizantini e affreschi rinascimentali che illuminano chiese e basiliche, cupole e monumenti iconici, piazze e fontane riccamente decorate. Il travertino e i sampietrini. I templi sotterranei e le rovine di un passato bellico. Di fianco a questi tesori inestimabili che hanno reso Roma eterna, c’è la modernità degli interventi architettonici di Renzo Piano, Massimiliano Fuksas, Zaha Hadid e Richard Meier. E ancora: i quartieri, ognuno con una propria identità, le trattorie, i locali, il traffico e l’indefinibile spirito dei romani.

Tutta questa grande bellezza la si può ammirare seguendo un itinerario insolito, che intreccia turismo territoriale e industriale, seguendo le orme di Birra Peroni, un marchio che nasce sabaudo, nel 1846, a Vigevano, ma la cui storia è profondamente legata alla città capitolina: a Roma da più di un secolo e mezzo, Birra Peroni ha traslocato negli anni in diversi angoli suggestivi della città, luoghi ancora oggi facilmente identificabili.

Birra Peroni a Roma

In cerca di lavoro e guadagni, imprenditori, banchieri e operai migrano dal nord al centro Italia nella prima metà dell’Ottocento. Tra loro, anche la ditta di Francesco Peroni, piccolo imprenditore birrario di Vigevano. È in funzione dell’andamento del mercato della birra – dagli ultimi decenni dell’Ottocento all’età giolittiana destinata a un pubblico di élite e solo nel ventennio fascista allargato ad altri ceti – e dell’espansione di Roma che Birra Peroni cambiò le sue sedi. Debutta nel 1864 in via dei Due Macelli 74, nel palazzo che oggi è sede del teatro Salone Margherita. È a due passi da piazza di Spagna, luogo simbolo della borghesia romana, pubblico a cui si rivolge il consumo di birra all’epoca. Nel 1871, la crescita dell’attività produttiva necessita spazi più ampi: la ditta si sposta in uno stabile in piazza San Pietro, sulla sinistra del colonnato della Basilica. A via dei Due Macelli invece rimane per oltre dieci anni una birreria Peroni. Il nuovo immobile apparteneva al Manicomio di Santa Maria della Pietà: 3200 metri quadrati e una trentina di lavoratori, tra operai e impiegati. L’azienda trascorre qui 25 anni. È nel 1896 che i figli del fondatore trasferiscono la ditta in una fabbrica vicina al Colosseo, in via del Cardello. È in questo periodo che Birra Peroni stringe accordi con la Società Romana per la Fabbricazione del Ghiaccio e della Neve artificiale. Nel 1901 le due società si fondono. Ghiaccio e birra Peroni arrivano negli ospedali, nella Real Casa, nei grandi alberghi e nei caffè capitolini. L’impianto urbanistico di Roma era già in trasformazione da qualche anno, la città si era espansa fuori porta, si era costruito tanto sulla Nomentana e sulla Salaria, erano cresciuti i quartieri Prati e Flaminio, al Testaccio s’era formata una zona industriale. E, insieme alla città, cresce Birra Peroni, che approda nel nuovo secolo alla Cittadella di Porta Pia, nel quartiere Salario. Uno stabilimento industriale esteso tra piazza Alessandria, via Mantova e via Bergamo che comprende appartamenti per i dipendenti, mensa, locali per il dopolavoro, oltre a celle frigorifere e uno chalet-birreria in legno in stile liberty con giardino. L’edificio con torretta progettato da Gustavo Giovannoni all’angolo tra piazza Alessandria e via Bergamo ospitava il Sudhaus, la sala di cottura, mentre l’isolato oggi occupato dal MACRO (Museo di arte contemporanea di Roma) era adibito alla produzione del ghiaccio e a rimessaggio di cavalli e carri.

Nel 1971 Peroni abbandona il glorioso stabilimento al Salario, dove gli edifici sono stati sapientemente restaurati e destinati ad altri usi, e si trasferisce nella zona industriale Tor Sapienza, tuttora sede di produzione, dell’Archivio storico e del Museo d’impresa.

Ecco come è riuscita Birra Peroni a lasciare tracce indelebili nella città eterna, dal centro storico alle aree esterne alle Mura Aureliane fino alla periferia est romana. A testimoniare l’estensione dell’azienda sul territorio, oltre alle memorabili sedi in piazza di Spagna, al Colosseo e a San Pietro, e all’attuale stabilimento, ci sono l’ex birreria Peroni in via Brescia, la Ghiacciaia romana in via Flaminia – oggi sede della Facoltà di Architettura dell’Università Sapienza -, e due ex spacci di ghiaccio e birra tuttora attivi: la Trattoria Valentino in via del Boschetto e l’Antica Birreria Peroni in via di S. Marcello, vicino alla Basilica dei SS. Apostoli, al Quirinale, al Pantheon e alla Fontana di Trevi. Infine, sul mare, il deposito storico di Ostia.

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