Due musei per scoprire il legame tra Leonardo da Vinci, Milano e l’acqua

L’eredità leonardesca a Milano si compone di un patrimonio artistico, architettonico e urbanistico di tale portata da rendere la città e il maestro pressoché inscindibili. Dal Cenacolo Vinciano in Santa Maria delle Grazie al Codice Atlantico conservato nella Biblioteca Ambrosiana, dalla Sala delle Asse del Castello Sforzesco alla Vigna di Leonardo alla Casa degli Atellani fino al sistema di navigazione dei Navigli.

È il 1482, Milano è una città d’acqua e già vive di un substrato culturale vivacissimo. È questo lo scenario che accoglie Leonardo da Vinci, trentenne toscano, dotato di una inesauribile curiosità verso tutti i campi del sapere e dell’arte. Lo affascinano l’acqua e il sistema già creato dall’uomo per guidare il suo corso al servizio della città: l’antico fossato delle mura medievali era stato trasformato in una cerchia di Navigli, con darsene, attracchi, porti per le imbarcazioni attraverso cui arrivavano in città viveri, lana e seta e, ancora, legno, sabbia e blocchi di marmo destinati alla Fabbrica del Duomo. Leonardo si appassiona a questo elemento naturale, lo osserva, lo riproduce nei suoi dipinti e applica il suo pensiero all’ingegneria idraulica: studia il funzionamento delle prime conche di navigazione, calcola la portata delle acque e il livello dei canali, misura con precisione le distanze. Il Codice Atlantico conserva il disegno dei “chiusini”, piccoli sportelli sott’acqua manovrabili a mano, progettati per consentire un più lento fluire dell’acqua ed evitare alle barche, nel momento dell’apertura delle paratoie, sballottolamenti o rovesciamenti di carichi. Oggi, in via San Marco, è sopravvissuta la Conca dell’Incoronata, una delle prime chiuse costruite all’epoca con il meccanismo vinciano.

Per scoprire di più sul genio di Leonardo e sull’acqua di Milano, ci sono due musei che vale la pena di visitare: il Museo nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci, che custodisce, tra l’altro, due esempi di portelli di chiuse, e la Centrale dell’Acqua.

Museo nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci

Porta il nome del genio vinciano dall’anno della sua fondazione, il 1953. Dal 2019 all’interno del Museo sono state allestite le Nuove Gallerie Leonardo, che compongono la più grande esposizione permanente al mondo dedicata a Leonardo da Vinci. Un percorso immersivo e ricco di suggestioni indaga i diversi ambiti di ricerca a cui Leonardo si è prestato: dalla formazione nella bottega del Verrocchio alla progettazione di armi, dai sistemi tecnici per migliorare gli strumenti di lavoro agli studi sul volo, dall’osservazione del territorio e delle vie d’acqua lombarde all’architettura, per concludere con uno sguardo all’influenza di Leonardo nella pittura rinascimentale e un’installazione dedicata ai disegni degli ultimi anni.

Centrale dell’acqua di Milano

È uno dei più antichi impianti di sollevamento e distribuzione di acqua potabile della città. Nasce nel 1906 per pompare acqua pulita dalle profondità della falda acquifera, attingendo a 10 pozzi a una profondità tra i 30 ai 60 metri. In effetti, un’analisi chimico-batteriologica condotta l’anno dopo rileva purezza e cristallinità dell’acqua quasi al pari di molte fonti montane. Dismesso nel 1988, dopo un lungo periodo di chiusura, l’edificio è stato sottoposto a un accurato restauro conservativo che ha riportato all’antico splendore le sue sobrie forme neoromaniche rendendolo un interessante esempio di archeologia industriale. Oggi la Centrale è uno spazio culturale polifunzionale che educa sul valore dell’acqua come risorsa, sulla sua gestione industriale e la sua storia nello sviluppo della città. In omaggio con la visita, il volume a fumetti dedicato a Leonardo da Vinci Le cose portate dall’acqua (realizzato con Comics&Science, la collana di CNR edizioni che sperimenta con i migliori fumettisti italiani nuove forme di divulgazione scientifica), raccoglie una storia inedita scritta da Giovanni Eccher e disegnata da Giuseppe Palumbo, offrendo approfondimenti sulla presenza del grande genio a Milano.

Articolo redatto in collaborazione con

Condividi con