Il 2020 (leggi pandemia) ha portato con sé un cambiamento epocale. In un momento storico in cui le quattro mura domestiche sono tornate a essere, prepotentemente, il nostro posto nel mondo, è cosa buona e giusta ritornare ad apprezzare i ritmi lenti, mettere a posto le idee e riordinare gli spazi e, ultimo ma non ultimo, circondarsi di bellezza. Nonostante il concetto ballerino di bellezza: una combinazione indovinata tra forma e colore, il perfetto bilanciamento delle proporzioni, l’equilibrio tra estetica e funzionalità o tutte queste cose messe insieme? Certo è che la bellezza è veicolo di benessere, salute, felicità. Non è obbligatorio seguire le regole del Feng Shui o il metodo Kon Mari. Basta un po’ di armonia, tutta italiana.
Ad aiutare in questo ci sono i prodotti di due aziende fiorentine storiche che hanno fatto dell’estetica e del design un inno: Bitossi Ceramiche e La Marzocco. Dalla loro hanno, oltre a un know-how consolidato, l’educazione alla bellezza ricevuta dal territorio in cui sono nate: la Toscana – regione dai paesaggi lirici, in cui etruschi e romani hanno lasciato il segno, gli uni con preziosi oggetti funerari, gli altri con la solita eredità di monumenti epici – e in particolare il suo capoluogo, Firenze, in cui riecheggiano i nomi di Brunelleschi, Michelangelo, Donatello e Giotto, gli illustri che hanno firmato capolavori d’arte e d’architettura che poche altre città possono eguagliare.
Museo artistico industriale Bitossi
Montelupo Fiorentino è luogo di antica tradizione ceramica. Un artigianato di qualità che trova massima espressione nella manifattura Bitossi Ceramiche. I Bitossi, famiglia documentata da queste parti già nel 1536, in passato sono stati fornaciai, scultori, pittori e, soprattutto, ceramisti. Nel 1921 Guido Bitossi, forte dell’eredità del saper fare ceramica, fonda la manifattura Maioliche artistiche Guido Bitossi. Le prime produzioni ricalcano lo stile classico della tradizione, mantenendo un alto livello di ricercatezza e qualità del prodotto. Storicamente, le collezioni comprendevano complementi di arredo dove la base lampada era l’elemento principale, set da fumo, porta dolci, vasi, cornici, boli. Negli anni Cinquanta, la direzione artistica passa nelle mani di Aldo Londi: uomo dalla grande sensibilità estetica e creativa, sempre in cerca di ispirazioni, attento ai cambiamenti e all’unicità del made in Italy, proietta l’azienda verso il futuro. Ha inizio l’evoluzione stilistica di Bitossi. Un rinnovamento fruttuoso, grazie anche alle collaborazioni intraprese con tanti designers, uno su tutti Ettore Sottsass. Il sodalizio tra l’architetto e Bitossi è durato a lungo: dal 1955 Sottsass si è dedicato, insieme ad Aldo Londi e ai mastri ceramisti, alla sperimentazione del materiale, per creare nuove ceramiche, nuove linee e collezioni esclusive ancora in produzione. Ma a firmare le ceramiche Bitossi ci sono anche Arik Levi, Matteo Thun, Max lamb, George J. Sowden, Marco Zanini, Fabio Novembre, Karim Rashid, Laura Bethan Wood, Nathalie Du Pasquier. Così, come la ceramica ha contribuito, da sempre, alla realizzazione di preziose architetture e pregevoli ambienti, in epoca attuale un prodotto delle linee ceramiche Bitossi, frutto della tradizione, della passione e della capacità di artisti e industriali, di un lavoro studiato e partecipato, diventa un importante elemento di decoro per la casa. Oggi il brand, guidato ancora dalla stessa famiglia, rappresenta l’eccellenza nel settore dell’industria ceramica: investe in ricerca e sposa abilmente contemporaneità e tradizione attraverso la progettazione di nuove forme e riproponendo i soggetti iconici di Aldo Londi. La lunghissima storia di Bitossi e del suo sviluppo è ricostruita nell’archivio aziendale attraverso manufatti e documenti, mentre le raccolte del Museo artistico testimoniano l’evoluzione dello stile italiano in quanto a forma e cromia.
Accademia del caffè espresso La Marzocco
A Firenze nel 1927 Giuseppe e Bruno Bambi danno vita a La Marzocco, azienda produttrice di macchine per il caffè espresso. Ispirata dal glorioso passato rinascimentale fiorentino, ma con lo sguardo puntato verso l’innovazione, l’azienda ha prodotto nel 1939 la prima macchina da caffè con caldaia orizzontale. A questa è seguita l’introduzione di un sistema con doppia caldaia e gruppi di estrazione saturi. Ancora oggi l’azienda esprime passione per la tradizione e la ricerca della qualità, anche a casa. Per questo negli ultimi anni ha sviluppato e ampliato la sua gamma di prodotti integrandola con la linea Home, che comprende macchine per il caffè espresso di derivazione professionale ma di dimensioni ridotte e dal design unico e contemporaneo, modelli che, oltre a essere funzionali, arredano piacevolmente l’ambiente. Insieme, una linea di accessori dedicata agli “Home Barista”, ovvero a tutti quegli appassionati di caffè che ricercano, anche a casa propria, tutto il gusto del caffè espresso come fatto al bar.
La Marzocco tuttavia non è solo industria produttrice, ma si dedica anche a ricerca, formazione e cultura con l’obiettivo di arricchire e migliorare l’industria del caffè. E lo fa con l’Accademia del Caffè Espresso, che ha trovato luogo nell’ex officina aziendale, edificio avanguardistico diventato una sorta di piattaforma di eventi, mostre e didattica che favorisce lo scambio di idee e punti di vista, un centro di propulsione culturale e di innovazione. E, sempre attraverso l’Accademia, La Marzocco diffonde l’idea del caffè come risorsa, per chi lo consuma, chi lo lavora e chi lo coltiva, e si fa portavoce del fatto che i cambiamenti climatici ed economici possano essere fronteggiati riducendo le distanze, fisiche e culturali, di chi ama e vive il caffè, veicolando un messaggio di sostenibilità.
Articolo redatto in collaborazione con