Dare forma ai pensieri dal 19 Aprile 2023 – 15 ottobre 2023

 

“Spesso le parole ci distanziano, a volte si intersecano, ci confondono, ci danneggiano. Mutano al mutare degli eventi, assumono forme e colori differenti. Cambiano suono, diventano musica e frastuono, trasmettono pensieri. A volte vorresti distruggerle, io l’ho fatto” (Giovanni Fava 2013).

Officina della Scrittura, primo Museo al mondo dedicato al Segno e alla Scrittura, è lieta di presentare la nuova mostra d’arte contemporanea Dare forma ai pensieri curata da Ermanno Tedeschi e dedicata all’attività artistica di Giovanni Fava, giovane artista calabrese con importanti esperienze maturate in ambito nazionale e internazionale.
La mostra, che celebra la piena ripresa del museo successivamente al complesso periodo pandemico, verrà inaugurata mercoledì 19 Aprile 2023 presso la Sala Scripta Volant.

Le opere di Fava si inseriscono perfettamente nel contesto di Officina della Scrittura che ha fatto del Segno la sua cifra distintiva, connettendosi armoniosamente alla mission del Museo volta a promuovere l’attività scrittoria ed il gesto grafico quale pratica artistica, creativa ma anche terapeutica ed introspettiva. L’esposizione sarà composta dalle opere più significative del suo percorso, una parte parietale e una parte di installazioni che andranno a dialogare con l’architettura degli spazi museali.
Con le sue opere l’artista attribuisce fisicità e materialità alle parole e restituisce il senso vero della manualità di un pensiero scritto e visto allo stesso tempo. Il fantastico mondo della scrittura e dei pensieri irrompono nella vita dell’opera come nella quotidianità delle persone: l’Arte della Scrittura e la Scrittura nell’Arte messe a confronto per individuare al meglio le caratteristiche di due discipline profondamente diverse ma ugualmente essenziali nell’esistenza dell’essere umano. Come evidenziato da Ermanno Tedeschi, curatore della mostra, «Fava utilizza la scrittura come elemento costitutivo e non solo decorativo, ponendosi così sulla linea, in certi casi inconsapevolmente, di quel misconosciuto Letterismo nato negli anni’40, che negli anni‘60 in Italia e in Francia sosteneva la necessità di un connubio strettissimo tra la poesia letteraria e la poesia delle arti visive».
«L’auspicio è che molte persone possano venire a conoscere l’opera e il percorso artistico di Giovanni Fava, scoprendo o tornando a scoprire il mondo dei segni e il segno dell’uomo nella storia» aggiunge Alessandro Bollo, Presidente del Museo.

 

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