Nasce la rete per raccontare cultura e trasformazioni del lavoro, per costruire un ponte tra passato, presente e futuro, recuperando e valorizzando il lavoro come “matrice” – origine storica ma anche risorsa attuale – dell’identità territoriale regionale e guardando alle sue trasformazioni contemporanee.

Viviamo e operiamo in un territorio profondamente identificato con la storia dell’industrializzazione e legato alle trasformazioni del lavoro. Un territorio il cui il paesaggio è stato plasmato dalla costruzioni di grandi infrastrutture e poli industriali che hanno segnato la storia italiana del XIX e XX secolo.
L’attenzione verso il patrimonio industriale, in Italia, si è sviluppata a partire dagli anni Settanta e ha avuto tra i suoi momenti più simbolici il riconoscimento del villaggio operaio di Crespi d’Adda quale sito UNESCO, avvenuto nel 1995. Nel 1996 viene lanciato il Luigi Micheletti Award, premio europeo per musei di scienza, industria e storia contemporanea, iniziativa collegata al lancio di un museo dell’industria e del lavoro a Brescia. Esso troverà la sua prima realizzazione nel 2008 con il Museo dell’energia Idroelettrica di Cedegolo, riconosciuto nel 2016 quale sito d’eccellenza di ERIH -European Route of Industrial Heritage.

Parallelamente, a partire dagli anni ‘90 la Fondazione ISEC, centro di ricerca e conservazione di documentazione sulla storia contemporanea attiva dal 1973, sviluppa un sistematico piano di salvaguardia degli archivi di grandi imprese industriali nell’area milanese.
Il nuovo millennio arricchisce tale quadro con l’ampliarsi di esperienze, non solo legate alla valorizzazione di questi “resti moderni”, ma alla rigenerazione di spazi industriali dismessi e alla trasformazione degli immaginari legati all’archeologia industriale. Nuovi modelli di produzione e socializzazione e di fruizione culturale multidisciplinare – come nell’esperienza dell’hub creativo BASE Milano e i suoi
12.000 metri quadri riqualificati all’interno dell’ex Ansaldo – ma anche nuove occasioni di produzione culturale attraverso progetti di sviluppo locale come, ad esempio, ZTC/ Zone a Traffico Culturale.

È con queste trasformazioni in mente che musil ha voluto partecipare ai PIC Piani Integrati della Cultura di Regione Lombardia e attivare così una progettazione di rete sulla narrazione e rappresentazione del patrimonio industriale e del lavoro contemporaneo.
Il bando PIC Piani Integrati della Cultura è stato vinto e il progetto entra quindi in una nuova fase.

Il Primo Maggio, Festa dei Lavoratori e delle Lavoratrici, dà il via ufficiale a Matrice Lavoro Lombardia, nome scelto rete e per la creazione di una “fabbrica culturale diffusa” che avrà le proprie materie prime nella trasformazione dei luoghi e nelle evoluzioni del lavoro.
Tra le azioni della rete, che si svilupperanno a partire dal biennio 2021/2022, si avrà la co-creazione di un calendario congiunto e diffuso di iniziative – tra cui talk, mostre e residenze artistiche – e di un’operazione di History-telling dalla forte impronta digitale.

Per seguire i prossimi sviluppi: segui il neo-canale su Instagram di @matrice_lavoro

Foto in anteprima e foto banner in alto di Lica Campigotto.

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