Firenze, fino al 16 gennaio 2021

Un percorso espositivo che racconta il concetto di sostenibilità secondo Salvatore Ferragamo

Moda sostenibile

L’industria della moda da qualche anno sta affrontando in modo consapevole il tema della sostenibilità come una sfida positiva, in grado di rispondere non solo a consolidati bisogni di consumo, ma anche di offrire nuove opportunità di innovazione responsabile alla propria clientela. La ricerca sta portando all’ideazione di nuovi materiali ecologici e performanti e al perfezionamento dei processi produttivi in modo da ridurre il consumo di acqua ed energia, l’impiego di sostanze tossiche e la produzione di rifiuti, che in questo comparto industriale è molto elevata.

La mostra “Sustainable Thinking” vuole proporre alcune delle esperienze artistiche contemporanee più significative in questo senso, affiancate – in dialogo e risonanza – alle principali ricerche nell’ambito del fashion design sostenibile e della ricerca dei materiali.

Nel percorso espositivo sono presentati materiali, opere e abiti recenti e/o appositamente realizzati per l’occasione. Progetti rivolti a esemplificare e articolare le molteplici forme di “un’etica e di un’estetica della sostenibilità” in un format di facile comprensione alle diverse tipologie di pubblico, a cui viene offerta la possibilità non solo di conoscere ma di interagire con i temi trattati.
Gli artisti, le aziende produttrici di tessuti e di filati e i fashion designer invitati – appartenenti a generazioni e aree geografiche diverse – propongono infatti una pluralità di sguardi che, pur nella propria singolarità, si focalizzano su processi di produzione alternativi.

Questa pluralità di voci e sguardi nel percorso espositivo viene divisa in dieci sezioni:

Ambiente e sostenibilità – La sala immersiva nel mondo della sostenibilità, partendo proprio dalla definizione del termine e dalla rappresentazione del suo scenario complesso, che implica il rispetto dell’ambiente e delle persone, un sistema economico indirizzato a ridurre gli sprechi, un forte impulso innovativo che delinei nuovi modelli di produzione e di consumo e soprattutto un modo di pensare più coscienzioso e responsabile.

Salvatore Ferragamo e i materiali – Sezione dedicata a Salvatore Ferragamo e alla passione per i materiali che ha accompagnato il suo lavoro sin dai suoi esordi negli Stati Uniti negli anni venti del Novecento. Il materiale, al pari della forma e della lavorazione, viene valorizzato in ogni modello, in modo tale da mantenere intatte le sue caratteristiche e, al tempo stesso, adattarsi alla funzionalità della scarpa.

Trasformazione – L’impostazione di quest’area è stata data partendo dai materiali, raccogliendo le storie di quelle materie di pregio che, sarebbero giunte al loro fine vita, e che invece, grazie ad aziende smart vengono trasformate in materie e prodotti di qualità, valori altamente preformanti.

Artigianato e moda sociale –  Molte delle storie presentate in mostra documentano la presenza di due categorie di artigianato sostenibile: l’artigianato di riciclo che, riutilizza tessuti o materiali plastici per trasformarli in qualcosa di nuovo; e il recupero di tradizioni manuali antiche, destinate a scomparire per gli effetti negativi della globalizzazione.

Intrecci – In questa sezione della mostra è esposta l’opera dell’artista milanese conosciuta per la realizzazione di sculture morbide e tattilidi, Paola Anziché con  “Pensiero naturale”. 

Innovazione sociale – Per la sezione della mostra dedicata all’innovazione sociale sono state scelta l’opera Life Guard di Lucy (Sutton Coldfield, UK, 1966) + Jorge Orta (Rosario, Argentina, 1953).

Innovazione – In questa sala sono stati selezionati tessuti, abiti e accessori che introducono una nuova generazione di materiali e tecnologie all’avanguardia, risultati di una visione che integra innovazione, responsabilità, natura e creatività.

Arte, tecnologia e scienza –  La sala ospita due opere di Tomás Saraceno (San Miguel de Tucumán, 1973). Artista e architetto, collabora con biologi, astrofisici, ingegneri e architetti per creare sculture e installazioni realizzate in risposta a questioni ecologiche globali.

La cultura della diversità –  Un’azienda veramente responsabile e sostenibile, nella propria prospettiva di crescita, deve tener conto dell’integrazione, nella gestione aziendale, di obiettivi di natura economica e ambientale, ma anche sociale.Per rendere fruibile e visibile il tema della diversità in mostra è stato deciso di ricorrere al contributo di una profiler, Ellie Uyttenbroek (Rotterdam, 1965), e di un fotografo, Ari Versluis (Werkendam, 1961), che hanno inserito nel loro lavoro ventennale Exactitudes un progetto speciale realizzato con i dipendenti Salvatore Ferragamo.

Ritorno alla natura – In questo clima di riflessione sulla sostenibilità e sulle fonti alternative al petrolio, tornano in primo piano le fibre naturali. Si definiscono così tutte quelle fibre che sono sono ottenute da materie esistenti in natura e sottoposte a lavorazioni meccaniche, che non ne modificano la struttura. Possono essere di origine animale o vegetale: tra le prime la lana, la seta e la pelle; tra le seconde il cotone, il lino e la canapa.

INFORMAZIONI
Dove
Museo Salvatore Ferragamo. Palazzo Spini Feroni – Piazza di Santa Trinità, 5 – Firenze 

Quando
Fino al 16 gennaio 2021
Orario: lun-sab dalle 11.30 alle 19.30

Contatti
Prenotazione: museoferragamo@ferragamo.com
T. 055 3562466
Info: www.ferragamo.com

 

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