L’Associazione è stata fondata dall’allora vicepresidente di Assolombarda, Carlo Camerana. Ci racconta la spinta e le motivazioni che hanno portato alla nascita di Museimpresa?

L’idea di promuovere i musei aziendali venne a me e Carlo Camerana durante un viaggio in macchina che facemmo insieme di ritorno da un impegno di lavoro a Torino dove avevamo visitato il museo della Fiat. Tornammo a Milano determinati e consapevoli che la memoria e le radici di un paese passano anche dalla sua storia industriale. Camerana volle che nel mio programma da presidente di Assolombarda dessi un grande risalto a Museimpresa, cosa che feci con entusiasmo, tanto da prenderne la presidenza alla sua scomparsa. Museimpresa all’inizio contava una decina di associati, ma, grazie al lavoro di tutte le persone coinvolte piano piano divenne un punto di riferimento per quelle aziende che volevano promuovere la cultura d’impresa.

 

Perché il passato e la memoria sono importanti per le aziende storiche?

I musei e gli archivi di impresa permettono di conoscere le radici dell’impresa e i suoi prodotti, le maestranze sono orgogliose di mostrare ai propri figli e nipoti gli strumenti del loro lavoro ed i prodotti realizzati. Questi oggetti e documenti conservati sono la testimonianza del percorso che la conoscenza e l’innovazione hanno fatto per arrivare ai prodotti di oggi che di quelli sono un’ultima evoluzione sempre ancora perfettibile. Il museo illustra questo processo dell’ingegno e dell’intraprendenza ai dipendenti dell’azienda per incentivarne il senso d’identità, e al pubblico esterno per stimolare la consapevolezza e la creatività.

 

E come legare la memoria con il rafforzamento della competitività delle imprese?

La memoria è la conoscenza che permette alle imprese di guardare avanti forte delle esperienze passate. Questo tesoro di competenze se ben conservato e tramandato è funzionale all’attività delle aziende e delle fabbriche e può essere direttamente strumento di marketing. Museimpresa, durante la mia presidenza, ha collaborato insieme al Touring Club Italiano, per la pubblicazione, nel 2006, di una guida sul turismo industriale in Italia, che proponeva itinerari di viaggio alternativi attraverso i luoghi dei musei e degli archivi d’impresa.

 

I giovani hanno compreso l’importanza della storia e della memoria come elementi distintivi di forza a e competitività?

I giovani si ispirano al passato per alimentare la loro creatività. La conoscenza del patrimonio culturale storico è una condizione necessaria per irrobustire le competenze e favorire l’evoluzione. Per questo è indispensabile comunicare la cultura d’impresa anche attraverso momenti di informazione e formazione scolastica, attraverso progetti con le scuole e le università, comunicando tramite i canali social più frequentati dai giovani, organizzando eventi che siano occasioni di incontro e coinvolgimento, come accade durante la settimana della Cultura d’Impresa organizzata da Confindustria e Museimpresa. Questa importante manifestazione costituisce uno straordinario momento aggregante sul tema della cultura d’impresa ed è ormai giunta alla ventesima edizione. Nel suo svolgimento, a novembre, prevede diverse iniziative, convegni, workshop, rassegne di cinema industriale, mostre, dibattiti, organizzate dalle aziende e dalle associazioni industriali territoriali.

 

Cosa si aspetta per il futuro dell’Associazione?

Ringrazio chi ha lavorato con me durante la mia presidenza e chi è venuto dopo di me per il lavoro svolto. A coloro che lavorano oggi alla segreteria e a chi ci lavorerà domani auguro un buon lavoro ed un grande successo accompagnato da un importante sviluppo.