L’ingegno friulano in una Torre

La piccola, grande Udine e una torre medievale custode dell’ingegno friulano

Una città a misura d’uomo, godibile e discreta. Udine è bella. Di una bellezza da cogliere nei dettagli. Piazze accoglienti ed edifici storici che si portano appresso l’influenza del gotico veneziano. Portici, loggiati e bassorilievi con leoni di S. Marco, inaspettate e pittoresche rogge. Poi, tele e affreschi griffati Tiepolo un po’ ovunque, nei palazzi, nelle chiese e nei musei: nel palazzo dei Patriarchi, sede del Museo diocesano, La cacciata dal paradiso degli angeli ribelli decora il soffitto dello scalone principale, mentre Il giudizio di Salomone e le altre storie bibliche illuminano la Galleria degli Ospiti; la cappella del SS. Sacramento del Duomo è affrescata con gli Angeli cantori; nell’oratorio della Purità ammalia l’etereo affresco dell’Assunta; nella Galleria d’Arte antica del Castello c’è la grande tela del Consilium in arena.

Udine però è anche ambiziosa e si vede proiettata nel futuro, una proiezione ben testimoniata a Casa Cavazzini, sede della galleria d’arte moderna; dal Festival Contemporanea, a fine marzo, rassegna musicale che indaga e presenta nuove sperimentazioni sonore; dal Far East Film Festival, dedicato al cinema asiatico, nove giorni di proiezioni tra fine aprile e l’inizio di maggio; da Vicino/Lontano, festival culturale che indaga la complessità del mondo moderno attraverso incontri, conferenze, letture, mostre e spettacoli e le voci autorevoli di studiosi, giornalisti, artisti; dal Terminal Festival, ad aprile, durante il quale si alternano varie e inedite performance d’arte circense contemporanea, ancora, 

Infine, c’è la questione industriale. Perché anche l’industria ha contribuito a rendere Udine una città così produttiva in termini culturali. È il caso di Confindustria Udine, che nel 2022 ha restituito linfa alla medievale Torre di Santa Maria, parte del complesso architettonico di palazzo Torriani, attraverso un attento intervento di recupero, ristrutturazione e ampliamento a cura dell’architetto Alessandro Verona, trasformandola in un luogo aperto alla cittadinanza e al turismo.

La torre fu costruita nel 1295 come baluardo di difesa, fu poi residenza, bottega, magazzino e, negli anni ’80, “Museo della città”. Oggi è invece sede della “Vetrina dell’ingegno”, uno spazio espositivo tematico che documenta la storia e l’evoluzione delle imprese friulane.

La Vetrina dell’Ingegno

Un contenitore della memoria storica dell’ingegno friulano. “La Vetrina dell’Ingegno” parla di industria, cultura e territorio, temi che si intrecciano e convivono nelle sale espositive allestite nella Torre di Santa Maria, nel centro storico di Udine. 

Il concept allestitivo flessibile è ispirato alla serie Quaranta5 di Gino Valle e Herbert Ohl, e ospita, al piano terra, un’esposizione permanente dedicata alle attività produttive e alle associazioni di industriali territoriali e, nei cinque piani superiori (a partire dal quinto piano panoramico, con vista sugli edifici storici del centro), mostre temporanee dedicate, di anno in anno, a ognuno degli undici settori merceologici del territorio, con attenzione sia all’attualità che alla storia. La mostra attuale, visitabile a ingresso gratuito tutti i sabati pomeriggio, è dedicata ai settori dell’edilizia e dei materiali da costruzione, alla scoperta delle opere realizzate da imprese friulane in ogni angolo del mondo, ieri come oggi. Qualche esempio? Dalla ferrovia Transiberiana alla Freedom Tower di New York, dai mosaici dell’Opéra di Parigi agli edifici-sculture in calcestruzzo di Marcello D’Olivo. 

A seguire, da settembre 2024, sarà la volta del settore del Legno arredo, con focus su design, artigianalità, sostenibilità nella più ampia cornice del saper realizzare “cose belle che piacciono al mondo”.

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