Il concorso Dibattere per la didattica, realizzato a chiusura della seconda edizione del corso di formazione per insegnanti Cultura e Impresa: Esperienze di Debate, nato dalla collaborazione dell’Archivio del cinema industriale e della comunicazione d’impresa, Fondazione Dalmine, Fondazione Giuseppe Merlini, Museimpresa, Società Nazionale Debate Italia e LIUC – Università Cattaneo, è stato vinto dagli studenti del Club di dibattito del Liceo scientifico Statale “R. Caccioppoli” di Napoli guidati dalla Prof.ssa Gondeberga De Rubertis.

Il concorso, finalizzato a promuovere l’impiego didattico-disciplinare del Debate, prevedeva la realizzazione e documentazione, sia con materiale audiovisivo, sia con materiale testuale, di un percorso completo e conclusivo di dibattito per la didattica disciplinare su di una tematica dell’area socio-economica legata alla dimensione dell’impresa o della cultura d’impresa. Ci spiega il dott. Daniele Pozzi, direttore dell’Archivio del cinema industriale e organizzatore e coordinatore del concorso “Abbiamo scelto di proporre la metodologia del Debate come strumento per avvicinare i giovani alla dimensione dell’impresa perché questo approccio permette di sviluppare un’attitudine al pensiero critico capace di superare molte delle semplificazioni – negative o positive – con cui oggi si guarda all’attività economica. Tra l’altro nella produzione, distribuzione e consumo entrano sempre in gioco interessi divergenti, generando naturalmente, per così dire, temi che possono diventare oggetto di un’attività di dibattito”.

La partecipazione al concorso prevedeva l’utilizzo di un nuovo protocollo di dibattito denominato Inclusive Modular Protocol (IMP) ideato all’interno dell’Università LIUC e tarato specificatamente sulle esigenze didattiche del docente. In riferimento al protocollo utilizzato chiarisce il Presidente della Società Nazionale Debate Italia, dott. Manuele De Conti: “Sebbene il Debate possa trovare antecedenti esemplari nelle tradizioni greca e latina la sua adozione attuale, “di ritorno”, ha matrice anglo-americana e una forte connotazione agonistica. Il Debate, quindi, viene generalmente utilizzato come attività extracurricolare in un contesto educativo diverso e caratterizzato da forme di relazione e tempi differenti rispetto a quello strettamente scolastico. Per l’utilizzo scolastico, quindi, abbiamo adottato una concezione modulare che concepisce il protocollo come un insieme di elementi omogenei, con caratteristiche comuni, progettati per essere accostati con grande varietà e libertà, a seconda delle esigenze del docente e della classe.”.

Elemento di positività per la valutazione dei progetti presentati dalle scuole era l’utilizzo di documentazione  storica relativa al mondo del lavoro e dell’impresa. Il progetto del Club di dibattito del Liceo scientifico Statale “R. Caccioppoli” di Napoli guidato dalla Prof.ssa De Rubertis Gondeberga ha trattato una tematica relativa alla cultura di impresa individuata nella storia dell’Utopia di San Leucio, ispirata alla fede dell’arte e della tecnica manifatturiera e consolidata in una struttura urbanistica organica e simmetrica: Questa assemblea ritiene che l’attuale sistema lavorativo italiano avrebbe vantaggio nell’adottare il sistema meritocratico realizzato a S. Leucio. Ci spiega la Prof.ssa De Rubertis: “Il percorso sviluppato grazie agli stimoli offerti dal concorso “Dibattere per la didattica” è stato oltremodo proficuo per gli alunni, che hanno provato ad applicare la metodologia del Debate all’analisi storica di una realtà molto particolare, sviluppata sul territorio della nostra regione, quale il Real sito di San Leucio. Confrontare la nostra multiforme prospettiva di vita con il codice Leuciano e la Costituzione italiana, contattare il direttore del Belvedere di San Leucio, visitare la sezione di archeologia industriale e decidere quale sarebbe potuta essere la mozione più equilibrata possibile, sono state le tappe di questa incredibile avventura didattica, che ha veramente saputo coniugare le conoscenze e le abilità degli allievi, i quali  sono riusciti ad acquisire delle competenze culturali e sociali tali da permettere loro di portare a termine il loro compito di realtà realizzando un Debate, dalla progettazione all’attuazione, secondo il protocollo IMP”.

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